In passato le catastrofi naturali, le crisi economiche e le epidemie hanno avuto un grande impatto sulle città. Oggi in tutto il mondo stiamo assistendo alla crisi sanitaria ed economica derivante dall’epidemia da COVID-19: il rifornimento alimentare, gli alloggi, i mezzi di sussistenza, i trasporti pubblici e la vita sociale sono i settori maggiormente colpiti.
Allo stesso tempo abbiamo rilevato una rilevante riduzione dell’inquinamento nelle città che ha mostrato effetti positivi e vantaggi per l’ambiente urbano. Questa correlazione di causa ed effetto è affascinante, ma pericolosa; infatti il lockdown ha mostrato che sono possibili miglioramenti ambientali su larga scala, ma a caro prezzo.
Il Covid-19 ha messo in luce le disuguaglianza sociali ed i profondi difetti nella nostra economia, danneggiando maggiormente le categorie di persone più vulnerabili: anziani, bambini, persone con malattie croniche, persone senza fissa dimora e quelle con accesso limitato ai trasporti sicuri e servizi pubblici.
Associare i benefici della riduzione dell’inquinamento al danno economico a cui stiamo assistendo, infatti, può comunicare un’idea errata riguardo ai i vantaggi che si possono ottenere nell’attuare le strategie necessarie per contrastare al cambiamento climatico.
La risposta ai cambiamenti climatici si può ottenere tramite interventi duraturi, dando la priorità all’equità e all’inclusione così come dimostrato dalla rete internazionale C40. Il network C40 Cities connette più di 80 grandi città impegnate nella lotta ai cambiamenti climatici e sta portando avanti azioni coraggiose e ambiziose in diversi ambiti: energia e architettura, trasporti e pianificazione urbana, cibo, rifiuti, acqua, qualità dell’aria, raccolta dati e attuazione dell’adattamento.
La città di Bogotà offre un ottimo esempio di come gli spazi pubblici urbani si adattano alle nuove esigenze. Infatti la capitale della Colombia, già famosa per i suoi spazi e le sue infrastrutture dedicate alla bicicletta, dopo che l’epidemia Covid ha interrotto i servizi di trasporto pubblico e ridotto al minimo il traffico, ha potenziato la sua rete ciclabile. I percorsi ciclabili rappresentano l’unico modo per le persone di muoversi mentre praticano l’allontanamento fisico in modo salutare.
Secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) l’inattività fisica, la scarsa pedonabilità e la mancanza di accesso alle aree ricreative rappresentano il 3,3% delle morti globali oltre a creare gravi danni per la salute mentale della popolazione.
Berlino sta attuando una strategia per migliorare la sicurezza alimentare urbana attraverso la creazione di orti urbani. In Germania, il 20% dell’agricoltura dovrà essere coltivata biologicamente entro il 2030, oggi oltre 80.000 famiglie hanno un orto e coltivano frutta e verdura biologica di alta qualità nei parchi e su terreni liberi. Uno di questi è Allmende Kontor realizzato sulla superficie dell’ex aeroporto di Tempelhof: sviluppato nel 2011 come progetto sociale di agricoltura urbana, riutilizza le terre incolte della città. Oggi ospita 900 giardinieri su 5.000 metri quadrati di terreno. Il risultato è una maggiore biodiversità, minori emissioni di CO2, una riduzione dell’effetto isola di calore, un microclima migliorato e prodotti locali freschi.
L’implementazione dei servizi digitali e delle infrastrutture sostenibili stanno creando uno sviluppo inclusivo e una migliore qualità della vita della città, ma serve ancora una corretta pianificazione di questi interventi di contrasto al cambiamento climatico da realizzare con urgenza in modo da preparare le città a reagire con efficacia alle prossime sfide.